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​​​​​Il gatto siberiano è una razza naturale, risultato di una selezione tra il gatto selvatico dei monti Urali, dell’altopiano della Siberia centrale e il gatto domestico portato nella Russia Siberiana da alcuni coloni attorno all’anno 1000, le notizie certe sono comunque pochissime.​​

I gatti Siberiani vivevano nelle fattorie russe e si dice che fossero usati come gatti da guardia contro gli intrusi, animali ed umani.

Questi gatti si dimostrarono, per i contadini, compagni fedeli ed amorevoli quasi fossero dei cani. In questo periodo nessuno si preoccupò di selezionare i siberiani come razza o di fornire questi gatti di pedigree. I gatti Siberiani erano comuni nei mercati russi così come nelle campagne. Durante le due guerre mondiali e la guerra fredda, la Russia non permise ai suoi cittadini di possedere alcun genere di animale domestico, con o senza  pedigree, a causa della scarsità di cibo.​​

Nel 1925 la rivista naturalistica “Brehms Tierleben” scrive di un gatto grosso, di colore rosso con il pelo semilungo di nome Tobolsker proveniente dalla Siberia.

Nel 1895, in una rivista tedesca la “Illustrierte Zeitung” si  parla di un gatto siberiano visto allo zoo di Dresda.In Europa furono i coniugi tedeschi Hans e Betty Schultz nel 1989 a importarne i primi esemplari,  fondarono  l’allevamento “Newskij’s”,  dal quale partirono varie linee di fama mondiale.

A San Pietroburgo (ex Leningrado) il club “Kotofei” stila il primo standard di razza prendendo come modello  Roman, siberiano nato nel 1987 di proprietà di A.Ivanova, uno dei primi gatti che fondò la razza. Altri gatti famosi che aiutarono a fissarne meglio lo standard e che si trovano in molti pedigree sono Mars Max e Arsenij tra i maschi e Roma, Gladys e  Pyshka nelle femmine, quest’ultima nata nel 1988 e che divenne poi uno dei primi gatti siberiani a fregiarsi del titolo di Campione del Mondo.​

Il primo gatto Siberiano in Italia è stato Quendolina Romanova che è arrivata proprio dall’allevamento tedesco di Hans e Betty Schultz.

​Alcuni ricercatori russi e tedeschi, pensano che il gatto siberiano sia stato uno dei primi gatti a pelo lungo al mondo e che sia il progenitore di razze oggi selezionate; tra queste: l’angora, il Maine Coon, il Turco Van, il norvegese; tutte razze dalle origini naturali e selvatiche (senza l’intervento umano), sviluppatesi in ambienti naturali.

Questa favolosa razza è stata riconosciuta oltre che dai Club e dalle Federazioni dell’Unione Sovietica, anche dall’Acfa, dal wcf, dalla f.i.f.e. nel 1997, dalla t.ic.a. nel 1998 ed ancora da molte associazioni indipendenti, che rilasciano regolarmente i pedigree e accettano la loro partecipazione alle esposizioni per il Campionato. Per la classe multicolor fu accettato dal Cat Fanciers’ Association (cfa) il 6 febbraio 2000.​

 

​Il gatto ipoallergenico

Una particolarità di questa razza consiste nella sua totale o quasi incapacità di produzione della proteina Fel d1. Questa proteina, prodotta dalle ghiandole sebacee e presente in concentrazioni elevate nella saliva dei gatti, è la principale responsabile delle reazioni allergiche degli esseri umani. Non è il pelo, come spesso erroneamente si crede, a scatenare le reazioni allergiche, ma principalmente questa proteina che il gatto deposita sul proprio mantello durante le consuete operazioni di pulizia dello stesso. La ridotta (e in alcuni casi nulla) produzione di Fel d1 da parte del gatto siberiano lo rende, di fatto, una razza ipoallergenica.​

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Il carattere​​

Anche se in natura i gatti siberiani sono selvatici,  si adattano senza problemi alla vita in famiglia,  si affezionano molto ai bambini diventando un loro compagno di giochi e sono a proprio agio anche con gli ospiti occasionali.

Hanno un carattere molto dolce, ma come capita anche per gli esseri umani c’è anche chi è introverso, timido e un po selvatico, in genere i maschi sono più coccoloni e  convivono serenamente anche con gli altri animali.

​E’ un gatto ideale per chi desidera un amico dal carattere dolce e affettuoso e per chi cerca un gatto forte e resistente anche alle basse temperature.

​Si lega moltissimo ad un componente della famiglia, che vede quasi come un capobranco,

(quasi come un comportamento tipico del cane) ​​​

​​Caratteristiche morfologiche

​Questa razza ha il pelo semi-lungo. Le condizioni climatiche molto rigide hanno reso questo piccolo felino un forte, resistente e scaltro cacciatore dal mantello idrorepellente per proteggersi dall'acqua, neve e umidità e cute particolarmente spessa per una migliore termoregolazione corporea. Nonostante queste caratteristiche il mantello del siberiano non si annoda facilmente e quindi non richiede cure particolari.

In inverno, quando è in piena forma, un paio di spazzolate la settimana sono sufficienti. Durante il periodo della muta è necessario spazzolarlo quotidianamente per rimuovere il fitto sottopelo per evitare che leccandosi possa ingerirne una quantità eccessiva. E' un gatto che in genere ama l'acqua e quindi non sarà difficile fargli saltuariamente dei bagni con dei prodotti specifici.​

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Corpo:

da medio a grande, buona muscolatura e ossatura, collo muscoloso, petto largo, dorso lungo e con schiena arcuata, che appare orizzontale quando il gatto si muove. ll torace è arrotondato, il ventre è rotondo e compatto.

Testa:

leggermente più lunga che larga, lievemente arrotondata, massiccia, zigomi ben sviluppati, naso largo, di lunghezza media; visto di profilo evidenzia una leggera curva concava, mento leggermente sfuggente;

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Occhi: 

grandi, di forma ovale e posti in obliquo;

di colore dal verde all'ambra dorata, assumono tonalità diverse (blu nei colorpoint), ma devono in ogni caso essere uguali tra loro

Orecchie:

 

di medie dimensioni, ben aperte alla base, estremità arrotondate, poste ben distanti sulla volta cranica;

Zampe: 

 

forti, muscolose, di lunghezza media, formano un rettangolo con il

corpo;

Sono rotonde, massicce e molto potenti, le posteriori quando sono tenute stese, sono leggermente più lunghe delle anteriori.

 

Coda:

mediamente lunga,  alla base estremità arrotondata, ben ricoperta di pelo fitto e semilungo, la lunghezza deve arrivare più o meno fino alla scapola.

Pelliccia:

semilunga folta e densa, sottopelo fitto, pelo di copertura impermeabile, leggermente ruvido al tatto;

​Colori:

tutti i colori, disegni e quantità di bianco sono permessi, tranne chocolate, lilac, cinnamon e fawn.

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L'accoppiamento

 L'estro o calore compare in genere

verso il settimo e il nono mese dell'animale,

anche se, per alcune razze, si possono avere notevoli precocità o ritardi. ​

La femmina deve avere almeno 9 mesi di età, ma si consiglia di aspettare  che abbia compiuto i 12 mesi di età prima di farla accoppiare. Diventa particolarmente affettuosa, si appiattisce a terra sollevando il posteriore, si struscia sulle gambe dei padroni ed emette miagolii prolungati.  L'accoppiamento da i migliori risultati verso il quarto giorno dell'estro.

Il maschio si accoppierà con la femmina più volte nell'arco delle 24 ore. Durante l'accoppiamento lui le morderà il collo cercando di tenerla ferma. L'avvenuto accoppiamento si riconosce da un verso caratteristico, uno strillo prolungato nelle gatte più rumorose o un sordo brontolio in quelle più riservate. In seguito la femmina si rotola per terra, che sembra serva a favorire il raggiungimento degli ovuli da parte degli spermatozoi. ​ 

 

 

La gravidanza

La gestazione dura circa nove settiamane e nascono in genere dai tre ai cinque cuccioli, ma ci sono state cucciolate anche di otto gattini.

In gravidanza una gatta potrebbe cambiare il suo comportamento, diventando più affettuosa o irritabile, potrebbe anche avere attacchi di vomito.  Di sicuro avrà molto più appetito e la pancia inizierà a crescere visibilmente già dalla quarta settiamana.

Sottoponete la gatta ad una dieta più ricca di carne, pesce e verdure e datele degli integratori vitaminici. Una visita veterinaria è sempre opportuna. Si consiglia un'ecografia per verificare che i cuccioli siano sani e una radiografia per sapere con precisione quanti gattini ci sono.

Gli ultimi giorni che precedono il parto, la gatta avrà una diminuzione dell'appetito, lasciatela tranquilla  e cercate di rassicurarla perchè si sta avvicinando l'ora del parto.

Preparatele una cuccia accogliente, pulita e in una zona calda e asciutta della casa in modo da crearle un ambiente adatto. Potete preparare una scatola di cartone o acquistare una cesta presso un negozio di animali. Ponete sul fondo un materiale morbido e ricopritelo con molto tessuto pulito e assorbente, meglio se monouso. All'inizio del travaglio la gatta è più nervosa. Durante le 24 ore precedenti la sua temperatura corporea scenderà sotto i 38 °C .

Durante il travaglio le contrazioni si propagano su tutto il corpo. Di solito la gatta non ha bisogno di aiuto, ma sopratutto alla prima esperienza, è bene sorvegliarla durante il travaglio e la fase espulsiva, in modo da intervenire in caso di necessità.

I piccoli nascono dopo circa due ore di travaglio, ognuno avvolto da una membrana amniotica, che la gatta leccherà e inghiottirà. I gattini sono legati alla mamma dal cordone ombelicale, che lei reciderà con i denti. In seguito la gatta leccherà e pulirà i cuccioli, per aiutarli a respirare e per favorire la circolazione del sangue.

 

​Se la mamma non rimuove il sacco amniotico entro pochi minuti, il gattino rischia di soffocare, in questo caso prendete un panno pulito e umido e passatelo sul musino del cucciolo per farlo respirare e poi rimuovete  il sacco. Poi prendete un asciugameno caldo e asciutto e strofinate il corpo del piccolo per stimolare la respirazione e la circolazione. Legate il cordone ombelicale con del filo di cotone a poco meno di 2 cm dalla pancia, dopodichè potete recidere il cordone con delle forbicine disinfettate.

E' normale per una gatta espellere una placenta per ogni piccolo e poi mangiarla. In rare occasioni la placenta potrebbe non essere espulsa, creando grossi problemi successivamente, se ciò dovesse accadere non cercate di farla uscire tirando il cordone ombelicale, ma avvertite subito il veterinario.

​Se un gattino rantola e ha la lingua blu, potrebbe avere del liquido nei polmoni, in questo caso adagiate il piccolo sul palmo della mano  con la testa tra l'indice e il medio. Copritelo con l'altra mano per tenerlo fermo, quindi giratelo delicatamente verso il basso per cercare di far uscire fuori il liquido dal polmoni. E' probabile che si debba ripetere questa operazione diverse volte.

Tra la nascita di un cucciolo e l'altro possono passare anche diverse ore.

 

Se la gatta appare spossata, stanca, se perde troppo sangue, o se dovesse avere delle contrazioni troppo forti, chiamate immediatamente il veterinario.

​​Dopo il travaglio eliminate il tessuto sporco dalla cuccetta

lasciando solo quello sottostante, morbido e pulito. Dopo il parto è normale che la gatta abbia perdite ematiche, che possono durare anche sette, se il tempo dovesse prolungarsi consultate il veterinaio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allattamento artificiale

Fate sciogliere il latte in acqua calda e poi lasciatelo raffreddare fino a quando avrà raggiunto la temperatura di   38° C. Riempite il biberon con la quantità di latte necessaria (vedi tabella) ed iniziate ad allattare il cucciolo. Ogni attrezzatura per l'allattamento va accuratamente sterilizzata prima di essere nuovamente utilizzata.

 

 

 

Età                                       Frequenza pasti                                          Quantità latte

fino ad 1 settimana               ogni 2ore                                                    da 3 a 6 ml

​da 1 a 2 settimane                ogni 2 ore di giorno/ 4 di notte                   da 6 a 8ml

da 2 a 3 settimane                ogni 2 ore di giorno/ 1 volta di notte          da 8 a 10ml

Quando avranno circa un mese e mezzo la mamma inizierà a far assaggiare ai cuccioli piccoli pezzettini della sua pappa, inizierà così lo svezzamento. Ora potete iniziare ad abituare i gattini ad usare la lettiera.

Appena i gattini sono in grado si uscire dal nido, devono essere avvicinati all'uomo, il quale deve far loro capire, con carezze e piccole offerte di cibo, di essere loro amico. Solamente così i piccoli riusciranno a convivere con gli esseri umani.

I cuccioli potranno lasciare la mamma non prima dei 3 mesi di vita. E' consigliabile  allontanare  i cuccioli a distanza di qualche giorno l'uno dall'altro, per fare in modo che la mamma si abitui gradatamente al ritorno della routine quotidiana. Se in seguito la madre accusa gonfiore alle mammelle consultate il veterinario.

Tutte queste notizie le ho trovate facendo delle ricerche su internet e vari libri.

Spero possano essere utili anche a tutti voi.

 

I cuccioli e l'allattamento

 

I primi giorni dopo il parto mamma gatta passerà tutto il suo tempo con i piccolini, facendo delle pause solo per cibarsi e fare uso della lettiera.  I gattini passerano le prime due settimane mangiando e dormendo. Si consigllia di controllarli spesso e verificare che la madre li nutra a sufficienza, dovrebbero crescere regolarmente circa 15- 20 grammi al giorno. Dopo circa due settimane di vita i cuccioli inizieranno ad aprire gli occhi e ad esplorare la cuccetta.  A tre settimane saranno più stabili sulle zampette e comincieranno a giocare.

Per i primi due mesi di vita i cuccioli si nutriranno solo del latte matermo, se tra loro c'è un cucciolo in difficoltà aiutatelo ad attaccarsi al seno della mamma e in caso di soprannumero integrate con del latte in polvere, fatevi sempre consigliare dal vostro veterinario.

Impero Siberiano Yuri

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